Parchi USA


L' altra faccia degli Usa, quella lontana dalle metropoli, dal caos del traffico, dai grattacieli e dalle spiagge dei vip: i grandi parchi nazionali!




Lasciando Los Angeles, ci dirigiamo verso Phoenix, grande città industriale americana e puntiamo subito verso nord dalla California verso l'Arizona.
Breve sosta a Chiriaco Summit per il Memorial al Generale Patton, grande esperto di mezzi corazzati della seconda guerra mondiale.






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Già il paesaggio dell' Arizona, diverso da quello californiano, ci introduce a quello che staremo per vedere.
La pianta tipica dello stato é il cactus, di diversi tipi, la "frusta del diavolo" e il "saguaro" sono i più frequenti.
Qui domina il deserto sabbioso e con un pó di vento non é difficile vedere i devils twisters, i piccoli vortici di sabbia.







Possiamo immaginare come porta d' ingresso ai parchi la piccola cittadina di Sedona, immersa nelle bellezze del Colorado Plateau, formatosi 1600 milioni di anni fa in seguito alla risalita della placca tettonica dopo il ritiro delle acque oceaniche, e del fiume Oak Creek.






Sedona é stato un perfetto set cinematografico per i film western di John Wayne e la Bell Rock ne é testimonianza paesaggistica più eloquente.
La tipica roccia a forma di campana é dovuta all'erosione di acqua, gelo e vento nel corso di milioni di anni.
Il paesaggio dell' Oak Creek Valley é caratteristico per le sue grandi rocce ed il colore rosso della terra.






Se si parla di grandi parchi Usa é naturale partire dal Grand Canyon National Park. Centro di ritrovo del parco, Tusayan a 2000 metri di altitudine.
I punti di osservazione del Grand Canyon sono due: il Mather point e il Bright Angel lodge.
Abbiamo visuali diverse del canyon, ma spettacolari entrambi. La luce crea innumerevoli sfumature di colori tra le dune e gli anfratti delle rocce, aiutata dalle nuvole che creano suggestivi contrasti.
Dai punti di osservazione non ci si puó rendere conto della grandezza del canyon, una estensione di oltre 600 chilometri.






Così abbiamo deciso di osservarlo dall' alto! con un volo che rende merito alla spettacolarità del luogo.
Non vi sono parole per descriverlo, affidiamoci alle immagini... (puoi vedere il mio video su Youtube)
Vista la mole di immagini fotografiche, abbiamo deciso di dedicare a ciascun parco un post specifico con sole foto.
Facciamo tappa alla piccola cittadina di Williams, dove tutto ricorda la mitica Route 66 che da Chicago collegava la spiaggia di Santa Monica a Los Angeles. Qui dal 1881 c'é una linea ferroviaria che collega Williams con il Grand Canyon (due partenze per due volte al giorno).






Puntiamo verso nord ed entriamo nel territorio dei nativi Navajo. Negli Usa vi sono 250 nazioni native all' interno dei 50 stati americani. Qui le case sono caratteristiche per i loro tetti rosso, verde o blu, voluti dal presidente Johnson come riconoscimento e atto distensivo nei confronti dei nativi.
Cowboys e nativi convivono e si confondono; qui il veicolo più diffuso é il pick- up che serve per caricare grandi quantità di bidoni di acqua (che qui scarseggia).
Qui le auto dei cowboys mancano di poggiatesta perché creerebbe fastidio a chi porta il tipico cappello da cowboy.
Indossare jeans o indumenti in pelle serve a mantenere la temperatura corporea costante, per il grande caldo d' estate.





I Navajo sono i nativi di questa zona degli Usa. Vengono inseriti nel sistema americano già dalle scuole e l'inserimento prosegue nel contesto lavorativo in età adulta, ció come atto di riconoscimento nei confronti di un popolo che é stato combattuto per decenni.
In realtà il navajo continua ad essere sia americano che navajo, mantenendo la sua cultura e le sue tradizioni.
Attualmente il capo dei navajo é un avvocato che nel 2008 vinse questo titolo come riconoscimento dalle intere 250 nazioni native.
Dalla piccola cittadina Navajo di Cameron ci spostiamo verso nord attraverso il "deserto dipinto" per puntare la famosa Monument Valley.





Durante il percorso desertico individuiamo le due oasi verdi dove fu girata la prima scena della corsa dei velociraptor del film Jurassic Park di Spielberg.




Passiamo nello stato dello Utha ed arriviamo ad un'altra attrazione naturalistica: la Monument Valley (Tsé Biì Ndzìs Gai in lingua navajo).
Enormi speroni di roccia, scavati nel corso di migliaia di anni in seguito agli eventi atmosferici e all' erosione dei fiumi, hanno fatto da spettacolare set cinematografico per i film di John Ford, rendendo l'intera valle famosa ovunque.







Il grande regista, per comodità di riprese, ad ogni roccia assegnó un nome, così abbiamo l' elefante (Snoopy da altra angolazione), le tre sorelle, lo stivale, la porta del nord...





Con jeep o auto si puó scendere in valle e fermarsi in prossimità dei monumenti.
Noi abbiamo la fortuna di poter fare il pranzo con i navajo e visitare la loro abitazione, una tipica hogan.






Anche in questo caso un post con sole foto per chi avesse voglia di approfondire la visione di questo magico luogo!
Sempre in territorio navajo nello Utha, vicino alla cittadina di Page in prossimità del lago Powell, visitiamo un altro spettacolare canyon da poco aperto ai visitatori: Antelope Canyon.
La particolarità di questo canyon é legata alla stratificazione dei materiali sabbiosi di diversa composizione chimica e di conseguenza di differenti colori nel corso dei millenni.
In alcuni punti sembra di osservare dal basso onde di sabbia che ci avvolgono nelle diverse sfumature di rosso e ocra.





Realizzando un buon settaggio della macchina fotografica, come consigliato dalle guide navajo, riusciamo a realizzare foto che ci auguriamo rendano solo l'idea di quella che é la realtà e vi dedichiamo uno specifico post!

Rimaniamo sempre nello Utha, stato abitato principalmente dalla comunità mormone.
I mormoni hanno regole molto ferree nella gestione della famiglia, dove la moglie deve rispettare il marito, assolvere ad ogni necessità dell'uomo, il quale dal canto suo deve dedicarsi al lavoro dalla mattina alla sera e partecipare alla sopravvivenza della comunità come un'ape nell'alveare (non a caso i cartelli stradali dello Utha raffigurano un' alveare).
Al più famoso dei Patriarchi mormoni é intitolato il Bryce Canyon, un'altra meraviglia naturalistica Usa.
La formazione di questo canyon segue sempre lo schema di erosione dovuto all'azione dell'acqua, del ghiaccio e del vento, ma in questo caso l'azione stratificatrice del vento é più evidente.
Vi si arriva attraverso la panoramica strada 12, lungo la quale possiamo ammirare le Salt &Pepper Stones, enormi massi di roccia più scuri in cima in seguito alla diversa stratificazione dei minerali della roccia (quelli più scuri e duri non vengono erosi dal vento perché più pesanti).




Anche qui due punti di osservazione: Inspiration point e Sunset point.
Sembra di trovarsi di fronte ad una immensa e spettacolare cattedrale gotica, con le sue guglie che graffiano il cielo, piccole, grandi, più o meno alte. 





Le varie sfumature di giallo-ocra e rosso rendono tutto molto affascinante e lasciamo la descrizione alle immagini anche in questo caso raccolte in uno specifico post.

Lo Zion National Park si trova ad ovest rispetto al lago Powell in direzione Las Vegas.
É il parco a minor impatto ambientale (anche l'asfalto é color rosso sabbia) ed é luogo di villeggiatura per gli americani.
Qui possono godere di giorni di relax facendo la vita da cowboy e da ranch, anche provenendo dalle metropoli.
Nello Zion Park é sviluppato al massimo il fenomeno dell'isostasia (la roccia cerca di trovare un equilibrio in funzione della compressione in orizzontale e verticale che riceve dall'esterno sempre in relazione agli agenti atmosferici - come un cubetto di ghiaccio quando passa dallo stato liquido a quello solido).
Il fenomeno dell'isostasia é evidente sullo "scacchiere", una grande roccia disegnata appunto a linee orizzontali e verticali.




Se si é fortunati, si possono vedere branchi di mufloni e black eagles.
Tutti i parchi americani sono affidati alla gestione dei rangers che ne governano il mantenimento e puniscono chi non ne rispetta le regole. Noi abbiamo incontrato una ranger!









Un'altra attrazione paesaggistica, surreale e affascinante é la Death Valley.
Divenne Monumento Nazionale nel 1933 e poi Parco nel 1993; si é formata in seguito ai movimenti tellurici della faglia di S.Andrea concomitanti al ritiro delle acque oceaniche nel corso di milioni di anni.
La valle veniva attraversata dalle carovane che si recavano verso ovest alla ricerca di una nuova terra da occupare. In molti vi trovarono la morte per le estreme condizioni atmosferiche: da qui il nome di valle della morte.
Dalla valle cominció ad essere esportato il borax, il materiale che si ricava dalla valle, ed il sale che ne occupa una vasta zona.
Il presidente della compagnia esportatrice si chiamava Zabrinsky.
Fu lui a far scoprire i punti di maggior interesse quando la valle divenne monumento nazionale e a lui é stato dedicato il film Zabrinsky point.
Dallo Zabrinsky point é possibile avere una veduta panoramica della valle, la cui bellezza é dovuta alla deposizione di materiali vulcanici di diversi colori.
Si scende quindi in valle per una passeggiata in condizioni atmosferiche estreme: 113°F  42°C a -89 metri s.l.m.
Alla Death Valley sono stati girati numerosi film di fantascienza ed é superfluo dire che sembra di stare realmente su un altro pianeta!






Abbiamo dedicato un post di sole foto anche alla Death Valley.

Se si parla di parchi Usa non si puó dimenticare lo Yosemite.
Siamo in Sierra Nevada, la cordigliera che attraversa parte della California con cime di 4000 metri.
Lungo il tragitto passiamo vicino all'Area 51, famosa per la presunta presenza aliena, e presso Goldfield, città fantasma e semi-abbandonata.
Si fa sosta a Mammoth Lake a 2700m di quota per poi scendere verso lo Yosemite park, vasta area verde che conta il 20% delle piante della California e il 50% della Sierra Nevada.
É il secondo parco più antico degli Usa, dopo quello di Yellowstone, nel 1875 ne venne firmato il permesso da Abramo Lincoln, per poi diventare parco nel 1890. É patrimonio dell'Unesco.

I punti di maggiore bellezza sono il lago Tenaya, incantevole nella sua placidità, il Tunnel View da cui si ha una spettacolare visione della vallata e della cascata a disegnare sulla roccia un affascinante velo.








L'ultimo parco che visitiamo è il Muir National Park a pochi chilometri da S. Francisco.
La bellezza di questo parco è legata alla presenza di centinaia di sequoie millenarie.





Come abbiamo detto all'inizio, i parchi rappresentano l'altra faccia degli Usa, l'alternativa alle metropoli e al caos della vita frenetica americana e questo aspetto differente abbiamo cercato di farvelo vivere con le immagini dedicate.



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